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Buongiorno COP, il clima di Dubai in un click

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Buongiorno, buona domenica!  

Ieri si è concluso il segmento di alto livello. Oltre 160 i Capi di stato e di Governo hanno partecipato al World Climate Action Summit. Molti i messaggi importanti e altrettante le promesse economiche.  

Il Fondo per le perdite e i danni, per il quale l’Italia ha promesso 100 milioni di euro (il contributo più alto insieme a quello della Francia) ha raggiunto la cifra di 655,9 milioni di dollari. Molti leader hanno però espresso la necessità di definire un meccanismo di finanziamento che lo renda continuativo e non una tantum. Parte di questo meccanismo potrebbe anche includere fondi provenienti dalla tassazione sui fossili.  

Su tassazione internazionale, Francia, Kenya e le Barbados hanno lanciato una taskforce dedicata, qui il comunicato. Un passo avanti importante per generare ulteriori risorse economiche per la sfida climatica. Quali altri paesi saliranno su questo carro? 

Impegni anche sul rifinanziamento del Fondo Verde per il Clima (Green Climate Fund). Il Fondo, costituito con all’Accordo di Parigi, ha l’obiettivo di supportare la transizione dei paesi in via di sviluppo. Siamo arrivati a una cifra di circa 12.7 miliardi di dollari (2,4 miliardi in più rispetto al primo finanziamento del Fondo). Anche l’Italia farà la sua parte, con 300 milioni di euro. La Vicepresidente americana Kamala Harris ha promesso un contributo di 3 miliardi di dollari da parte degli Stati Uniti.  

Highlights delle novità dall’intervento in plenaria e dal punto stampa di Giorgia Meloni: 

  • 1,5 gradi: “COP28 rappresenta un momento chiave nel nostro impegno per contenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5°C” 

  • 3x rinnovabili & 2x efficienza: “La triplicazione della capacità di generazione di energia rinnovabile nel mondo entro il 2030 ed il raddoppio del tasso globale di miglioramento annuale dell'efficienza energetica” 

  • PNIEC: “Abbiamo adottato un nuovo Piano per l'Energia e il Clima” 

  • Strategia 2050: “Abbiamo tracciato un percorso per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030”  

  • Green Deal europeo: “Siamo anche impegnati a garantire, attraverso il programma UE "Fit for 55", un approccio multisettoriale che rafforzi i mercati del lavoro e attenui l'impatto sui nostri cittadini”  

  • Fondo italiano per il clima: “L'Italia intende destinare una quota estremamente significativa del Fondo italiano per il clima - la cui dotazione complessiva è di 4 miliardi di euro - al continente africano” 

  • Africa: “L'Africa non ha bisogno di beneficenza. Ha bisogno di essere messa nelle condizioni di competere su un piano di parità, per crescere e prosperare” 

  • Sviluppo e migrazioni: “Dopo la Conferenza di Roma su Sviluppo e Migrazioni, sono stati istituiti due nuovi strumenti finanziari” 

  • 300 milioni per Green Climate Fund: “Continueremo a sostenere il Green Climate Fund anche nel prossimo ciclo” e (dal punto stampa) “confermiamo gli impegni del precedente investimento che erano 300 milioni” 

  • Italia hub di energia pulita del Mediterraneo: “Stiamo anche lavorando per diventare un polo strategico per l'energia pulita, sviluppando le infrastrutture e capacità di generazione necessarie”  

  • G7 2024: “Tutte queste priorità saranno anche al centro della Presidenza italiana del G7, nel 2024”
     
  • Uscita dalle fossili: (dal punto stampa) ”è un obiettivo che dobbiamo continuare a centrare, chiaramente lo dobbiamo fare mentre produciamo altre fonti energetiche quindi il tema è sempre lo stesso, gli obiettivi sono chiari e mi paiono condivisi” 

Dagli interventi dei leader è mancato un focus su adattamento. Solo la Svizzera ha promesso un finanziamento (17 milioni di euro) per il Fondo per l’adattamento. Sono in molti a percepire il rischio che l’attenzione e gli impegni verso perdite e danni possano andare a scapito dell’adattamento. Domani, lunedì 4 dicembre, si terrà l’Adaptation Fund High-Level Contributor Dialogue. Un’opportunità per i governi per annunciare nuovi contributi per il Fondo. L’obiettivo 2023 è di 300 milioni di dollari. Per l’Italia, abbiamo consigliato di aumentare il proprio contributo portandolo a 60 milioni di euro l’anno

Ieri sono partite le prime iniziative sull’energia

  • Quella più importante e di peso, con 118 paesi tra cui l’Italia, è l’impegno globale per triplicare l’energia da rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica. Guidato dagli Emirati Arabi Uniti e dall'UE si vuole arrivare ad almeno 11mila gigawatt di capacità rinnovabile installata, e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento dell'efficienza energetica, portandolo a oltre il 4% entro il 2030. 

  • 22 Paesi hanno sottoscritto un appello per triplicare l’energia nucleare entro il 2025 che vede coinvolti i paesi che hanno le maggiori imprese schierate, come Francia e Stati Uniti. L’Italia non partecipa e, come da parole di Giorgia Meloni “non sono certa che oggi cominciando da capo, ricominciando da capo, sul tema del nucleare l’Italia non si troverebbe indietro […] Credo piuttosto che la grande sfida italiana, anche se diciamo, è un po' più in la da venire, però senza visione non si va da nessuna parte, sia il tema della fusione nucleare”. Sul nucleare ci torneremo ma intanto qui ci chiediamo se il nucleare serve all’Italia

  • 50 compagnie O&G, tra cui Eni, hanno sottoscritto la Carta Globale per la Decarbonizzazione (OGDC). Le compagnie si sono impegnate a ridurre le proprie emissioni di gas serra ma l’impegno non riguarda la produzione di petrolio e gas o le emissioni derivanti dal loro consumo. L'accordo è volontario e ripropone in larga misura vecchi impegni assunti nel 2021. Non sono previste sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi volontari. Senza obiettivi quantificabili, questa promessa è troppo vaga per essere significativa e dovrebbe essere accompagnata da una data di eliminazione graduale della produzione. Questi impegni non risultano dunque allineati all’obiettivo di 1,5°C, non prevedendo traguardi a breve termine né, per la maggior parte delle aziende, obiettivi di riduzione delle emissioni Scope 3 (Eni è una delle poche aziende con un obiettivo Scope 3 ma sulla qualità e realismo di questo obiettivo ci torneremo). Intanto per valutare l’allineamento a 1,5°C ci aiuta il nuovo rapporto della IEA che richiede una riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 del 60% entro il 2030 – per le emissioni di metano il taglio dovrebbe essere del 75% – e investire almeno il 50% di capitali in energie pulite entro il 2030 (oggi siamo a 2,5%). 

La notizia del giorno sui combustibili fossili è che la Norvegia ha aderito alla Clean Economy Transition Partnership per porre fine al sostegno pubblico internazionale ad essi.  

Da oggi le negoziazioni entrano nel vivo. La sfida è ora quella di portare l’ambizione dai discorsi dei leader alle pagine dei testi decisionali della COP. I negoziatori dei paesi più ambiziosi, tra questi anche l’Italia, dovranno lavorare insieme per superare le resistenze. I negoziati sul Global Stocktake si stanno attualmente arenando, con il riaffermarsi di posizioni consolidate, soprattutto per quanto riguarda la finanza. L'adattamento è stato quasi invisibile negli annunci e nelle promesse di finanziamento e avrà bisogno di “creatività politica e negoziale” per colmare le lacune. 

Come ha avvertito la leader delle Barbados Mia Mottley, gli annunci per i media non devono ora sminuire la complessità dei compiti che abbiamo di fronte. Per i prossimi 10 giorni, il lavoro più difficile per la Presidenza emiratina è quello di mettere in campo una strategia efficace che possa riunire le Parti attorno a un pacchetto ambizioso per la COP28. 
 
Buona giornata, 

a domani! 

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PAROLE CHIAVE DI OGGI: Health/Relief, Recovery and Peace 

CHI HA DETTO COSA: 

APPROFONDIMENTI:

Salute e clima 
La Dichiarazione della COP28 su clima e salute è stata approvata da 124 Paesi (l'approvazione della Cina è arrivata poco prima dell'evento). Mancano dalla lista India, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Turchia.  
 

Natura e clima 
Il Presidente francese Macron ha annunciato due pacchetti nazionali per le foreste e il clima: Papua Nuova Guinea, 100 milioni di dollari e Congo, 50 milioni di dollari.  
Altri 250 milioni di dollari sono stati annunciati per soluzioni climatiche per gli oceani dalla Fondazione Bloomberg, Builders Vision, OceanKind e altri. 
È stato lanciato un nuovo hub di finanziamento per la natura: un impegno catalitico di 1 miliardo di dollari USA per soluzioni basate sulla natura con l'Arabia Saudita, la Francia, il Fondo globale per il clima e il Fondo OPEC per mobilitare capitali privati con particolare attenzione alla regione Asia-Pacifico. 
La Norvegia ha annunciato 100 milioni di dollari per sostenere la riduzione della deforestazione in Indonesia. 
Il Primo Ministro norvegese Støre ha annunciato il lancio di una nuova fase del programma satellitare con il Bezos Earth Fund per fornire gratuitamente dati satellitari ad alta risoluzione sulle foreste tropicali. 
Alcuni Paesi africani hanno menzionato progetti di riforestazione e ripristino della natura lungo le loro coste.  
 

Filantropia e clima 
Annunciato al Business & Philanthropy Climate Forum della COP28 il più grande investimento finanziario mai coordinato a livello globale per la ricerca sulla mitigazione del metano negli allevamenti. Oggi, in occasione della COP28, il Global Methane Hub (GMH) ha annunciato un'iniziativa di finanziamento di oltre 200 milioni di dollari tra partner pubblici, privati e filantropici, tra cui il Bezos Earth Fund, il Quadrature Climate Fund, la Gerstner Philanthropies, la High Tide Foundation, la Bill & Melinda Gates Foundation, la Zegar Family Foundation, Danone, i governi di Irlanda, Nuova Zelanda e Stati Uniti, per le tecnologie di ricerca e sviluppo (R&S) volte ad affrontare e ridurre in modo significativo le emissioni di metano provenienti dal bestiame. 

La foto del giorno dalla COP
Scarica questa e altre foto dalla COP, puoi usarle non dimenticando di taggare ECCO
 

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