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"Covid-19 può fare in Italia fino a 60mila morti". La previsione in uno studio in mano al governo già dal 12/02

Anton Petrus via Getty Images
Anton Petrus via Getty Images 

Già il 12 febbraio il Governo aveva tra le mani uno studio finora rimasto segreto secondo cui il coronavirus avrebbe potuto provocare fino a 60mila vittime in Italia. Lo scrive Repubblica, che ha ottenuto l’accesso al lavoro del ricercatore Stefano Merler presentato al Comitato scientifico quando non c’erano casi ufficiali di Covid .

Lo studio in questione – intitolato “Scenari di diffusione di 2019-NCOV in Italia e impatto sul servizio sanitario, in caso il virus non possa essere contenuto localmente” – era stato presentato al Comitato tecnico scientifico il 12 febbraio, nel corso di una riunione a porte chiuse.

Scrive Repubblica:

I due scenari considerati plausibili dallo studio sono R0 1.3 e 1.7. Questi i risultati. Nel primo scenario i casi di contagio in Italia sarebbero stati circa un milione, nel secondo, addirittura due. Di questi, i casi gravi che richiedono cure, oscillano fra 200 e 400 mila. Il fabbisogno totale di letti in terapia intensiva varia fra 60 e 120 mila. Nel momento di picco, dice lo studio, ci sarebbe stato un gap di circa 10 mila letti nei reparti di terapia intensiva. Il documento non fa stime sul numero di morti, ma secondo Merler, il tasso di letalità registrato in quel momento in Cina applicato agli scenari italiani, produceva un risultato spaventoso: fra 35 e 60 mila morti da Covid-19. Da notare che 35.472 è il numero di morti effettivamente registrato fino a ieri in Italia. Era prevedibile, ed era stato previsto.

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