Germania, il capo della cybersecurity rischia di saltare: presunti contatti con i servizi segreti di Mosca

di Paolo Valentino

Si chiama Arne Schönbohm e non avrebbe più la fiducia della ministra dell’Interno nancy Faeser. Nel mirino, l'associazione di sicurezza cibernetica di cui è fondatore

desc img

Dal nostro inviato
BERLINO– È sotto inchiesta e potrebbe essere rimosso, il capo della cybersecurity tedesca, a causa dei suoi rapporti non chiari con l’intelligence russa. Di sicuro Arne Schönbohm non ha più la fiducia della ministra dell’Interno, Nancy Faeser, che ieri ha platealmente cancellato la tradizionale presentazione congiunta del rapporto annuale dell’Ufficio Federale per la Sicurezza informatica, che Schönbohm presiede.

Nel mirino è il cosiddetto Consiglio tedesco per la Sicurezza Cibernetica, un’associazione fondata dallo stesso funzionario dieci anni fa e di recente oggetto di forti critiche per la sua stretta cooperazione con i servizi segreti di Mosca. Secondo un programma andato in onda sulla Zdf, la seconda rete pubblica, Schönbohm, anche se non più alla guida, sarebbe ancora in costante contatto con l’organizzazione che mette insieme esperti e aziende pubbliche e private. In particolare, in agosto, il capo della cybersecurity tedesca ha partecipato al giubileo dell’associazione, dove ha tenuto il discorso principale. Un forte indizio degli ambigui rapporti del Consiglio per la Sicurezza cibernetica con Mosca è la presenza fra i suoi associati fino a poco tempo fa di Protelion, società tedesca sorella del gruppo russo O.A.O Infotecs, specializzato nel settore e fondato da un ex agente del Kgb, i servizi segreti sovietici. Secondo la Zdf, il fondatore sarebbe stato insignito per i suoi meriti da Vladimir Putin con una onorificenza.

Ieri l’associazione nel mirino ha fatto sapere di aver escluso Protelion dai suoi membri, a causa di un comportamento contrario agli obiettivi del Consiglio. Ma ha respinto l’accusa di essere stata influenzata dai russi, poiché «i sospetti riguardano un nostro singolo membro», entrato solo nel 2020 e «con cui non ci sono mai stati né colloqui, né progetti comuni». Secondo diverse testate, il governo è pronto a rimuovere Schönbohm, nominando un altro responsabile della sicurezza cibernetica: «Le accuse – recita una dichiarazione scritta del ministero dell’Interno – vengono prese molto sul serio e tutte le opzioni vengono valutate».

La preoccupazione che l’infrastruttura critica della Germania venga presa di mira dai russi, a causa dell’appoggio di Berlino all’Ucraina, è crescente. Soprattutto dopo che lo scorso fine settimana un apparente atto di sabotaggio ha paralizzato per più di tre ore l’intero traffico ferroviario nelle regioni nord-occidentali del Paese, dalla Bassa Sassonia allo Schleswig-Hollstein. In un primo momento Deutsche Bahn aveva detto che si trattava di un difetto al sistema radio digitale dei treni, ma più tardi il governo ha ammesso una causa dolosa: secondo il ministro dei Trasporti, Volker Wissing, due cavi sono stati recisi a 500 chilometri di distanza tra di loro. Un documento interno della Procura federale non escluderebbe il ruolo di uno Stato nell’atto di sabotaggio. Mentre il presidente della Commissione per gli Affari europei del Bundestag, il verde Anton Hofreiter, ha fatto esplicito riferimento a un possibile coinvolgimento della Russia.

10 ottobre 2022 (modifica il 10 ottobre 2022 | 17:46)