Milano

La manifestazione in largo Cairoli a Milano contro la violenza sulle donne: 30mila in piazza, letti i nomi delle vittime di femminicidio. C’è anche Chiara Ferragni: “Dovremmo essere tutti qui oggi”

La manifestazione ha come titolo “Il patriarcato uccide”. Letture in piazza e nessuna bandiera di partito. Stasera l’appello per le donne dal palco
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Sono scesi in piazza in 30mila a Milano per la manifestazione civica senza bandiere di partito “Il patriarcato uccide”.

Doveva essere in piazza Scala ma ha avuto bisogno di uno spazio più grande, visto il numero crescente di adesioni. Milano oggi chiama tutti a raccolta in largo Cairoli per la manifestazione dal titolo “Il patriarcato uccide”, nella la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Il presidio è iniziato con un brano musicale a cappella, poi Gilberta Crispino e Donatella Massimilla, attrici dell'associazione Cetec hanno letto “se domani non torno”. Poi è il turno di Francesca Fracassi con la poesia di Mary Simmering “Ciò che indossavo”, Ed Ermanno Porro che ha letto un brano sulla responsabilità dell'uomo. Quindi la lettera di Elena Cecchettin, letta da Beatrice, una ragazza di 16 anni. Una lettera che ha ricevuto molto applausi.

La manifestazione chiude una settimana intensa e piena di iniziative per sensibilizzare grandi e piccoli e dire no alla violenza di genere: una settimana che ha visto crescere la rabbia dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin.

“Credo che sia una piazza di monito al governo che ha tagliato i fondi che potrebbero essere utili in questa battaglia che è anche culturale - ha detto il sindaco Beppe Sala, anche lui presente alla manifestazione - Certamente è una piazza di monito, non metterei insieme la piazza di oggi però con altre questioni perché il patriarcato c'è in Ucraina, Israele, Palestina, c'è ovunque. A Milano mi sembra che si stia fedeli allo scopo e al senso di questa giornata”.

“Credo che stia velocemente aumentando non solo l’indignazione per quello che succede, il dolore per le vittime, ma anche la consapevolezza — ha aggiunto — . Una società migliore passa solo dalla valorizzazione del ruolo delle donne. Queste cose dirle è facile, nella pratica è un po’ più difficile, però città come Milano possono dare il buon esempio”.

Su Instagram ha poi postato le foto della manifestazione con una riflessione: “Detesto le generalizzazioni. Ma a chi dice che il patriarcato non esiste, rispondo che eccome se esiste! La mia generazione è intrisa di patriarcato, nessuno ne è immune, nemmeno io. Patriarcato che non si manifesta solo e soprattutto con questa inaudita violenza che colpisce le donne. C’è dell’altro. Qualcuno sa logicamente spiegare perché il 37% delle donne italiane non ha un conto corrente bancario, per esempio? Ci sarebbe da chiedere scusa, comunque. Ma forse oggi è più importante che noi uomini diciamo che abbiamo capito e che ci impegniamo a non assumere più comportamenti patriarcali”.

Tra i presenti in piazza anche l’attore Claudio Santamaria: "E' una giornata importantissima che si spera possa essere un pezzetto in più per evolverci finalmente e superare, sconfiggere questa piaga terribile. Questa è una piazza che serve a risvegliare le coscienze. Da uomo dico che bisogna parlare ad altri uomini, cominciando a partecipare alle iniziative, bisogna partecipare, far conoscere e divulgare. Noi artisti siamo megafoni che possono amplificare messaggi importanti come questo".

(fotogramma)

In piazza anche l’influencer Chiara Ferragni, con un cartello con la scritta 'We should all be feminists', dovremmo tutti essere femministi. "È un dovere di tutti quanti essere qui - ha detto – Sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi. Sì mi sono commossa, penso tutti quanti. È stato un momento importante e sono veramente felice di essere qua. Immagino sia stato per tutti così".

In piazza c'erano anche esponenti del centrosinistra come Simona Malpezzi del Pd, Silvia Roggiani, segretaria lombarda del partito e Alessandro Capelli, il segretario di Milano. Sul palco a leggere i nomi delle donne uccise nel 2023 sono saliti, oltre al sindaco Beppe Sala, anche Susanna Camusso, Donatella Sciuto rettrice del Politecnico di Milano, Ivan Scalfarotto, Pierfrancesco Majorino e diversi assessori del Comune di Milano.

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