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Gabbie, la serie podcast che racconta le storie di libertà privata

Da oggi sul nostro sito e su tutte le piattaforme di streaming la nuova serie podcast del Sole 24 Ore “Gabbie” firmata da Luca Benecchi che racconta le storie di chi non ha libertà di scelta

3' di lettura

La pandemia ci ha costretti a fare i conti con limitazioni impensabili della nostra libertà. Ci siamo sentiti, chi più chi meno, come animali in gabbia. Senza forse renderci conto che l'assenza di libertà è una condizione che affligge tante persone che vivono attorno a noi. Come chi vive rinchiuso tra le quattro mura di una cella. O chi si sente incastrato in un corpo che non è più il suo e vorrebbe solo morire serenamente. Ma non può, perché lo Stato non glielo consente. Oppure, ancora, chi è oppresso da una schiavitù mentale o bloccato nella ragnatela di un contesto sociale complesso. Gabbie, la nuova serie podcast prodotta da Il Sole 24 Ore e firmata da Luca Benecchi, da oggi disponibile gratuitamente sul nostro sito e su tutte le piattaforme di streaming, racconta le storie di chi non ha libertà di scelta.

Gabbie, la serie podcast che racconta le storie di libertà privata

«La libertà - riflette l’autore - può assumere mille forme ma anche l'assenza di libertà può impadronirsi della nostra vita in modi altrettanto vari. E così capita che l’esistenza delle persone finisca incastrata. Alcune volte questo meccanismo è consapevole, più spesso invece è un treno che deraglia. Dalla malattia mentale alla carcerazione, dal corpo che si ribella alla ribellione sociale... in questo podcast ho voluto raccontare le storie di chi si trova in questa condizione».

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La gabbia sociale delle periferie

Il primo episodio tratta il tema delle “gabbie sociali” ed è un viaggio nella periferia di Milano. Nel quartiere San Siro dove è la musica che racconta il disagio di un quartiere e di chi lo abita. Era l'aprile del 2021 quando almeno 300 giovani che si erano riuniti in piazza Selinunte per girare un video musicale insieme ad alcuni rapper fecero a sassate con la polizia intervenuta per disperdere l'assembramento. Scontri, risse e rapine. Sullo sfondo le case popolari del Quadrilatero ormai simbolo del degrado di questa difficile periferia.

Disagio psichico carcere durante la pandemia

Ma la gabbia di cui tutti riportiamo ancora le ferite è stato il lockdown. Un'emergenza per tutti ma ancora più per chi dopo ha dovuto fare i conti con il disagio mentale: storie di sofferenza preesistente che si sono acuite. O anche per chi già privato della propria libertà, perché in carcere, ha dovuto rinunciare agli ultimi residui contatti con l'esterno: Gabbie, due anni dopo il contagio e le rivolte nelle carceri assediate dal Covid, entra nella casa di reclusione di Bollate per fa ascoltare voci inascoltate. Voci che raccontano di un mondo che è riuscito a salvarsi soltanto trovando un modo diverso di stare insieme. Detenuti, polizia penitenziaria e amministrazione hanno stretto un patto nel quale ognuno ha svolto il proprio ruolo riconoscendo le motivazioni dell'altro.

La gabbia del corpo

E poi il corpo: questo racconto è la storia di Giulia, Beatrice e Sebastiano. Tre ragazzi che hanno visto il buio, che in un certo momento della loro giovinezza hanno sentito spegnersi qualcosa dentro. Un pensiero. Tanti pensieri che diventano sempre più intrusivi, sempre più ricorrenti e che poi hanno minato la loro vita. Fino a diventare malattia. Il viaggio continua con i racconti di chi ha detto sì alla battaglia a favore della legalizzazione del suicidio assistito. C’è Valeria che ha aiutato il fidanzato Dj Fabo ma anche Daniela che ha perso una sorella prima che potesse attuare la propria volontà e Marco che lotta contro la sclerosi multipla.

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