Una nuova produzione Wired

Rivoluzionari in codice, il podcast dedicato a chi ha sognato pericolosamente con internet

Da Assange a Swartz, da Manning a Snowden, il collettivo Anonymous, distopia e utopia: storie di chi ha aperto orizzonti inediti in rete, squarciando il velo su opportunità e pericoli del nostro futuro
Podcast Rivoluzionari in codice dedicato a chi ha sognato pericolosamente con internet

Rivoluzionari in codice

Internet è una tecnologia, un'infrastruttura ed è anche una metafora, un prisma attraverso cui guardare la società in cui viviamo. In quel prisma ci sono anche le vicende umane di alcune persone che, usando internet, hanno cercato di intervenire direttamente, e in modo radicale, sulla realtà. Tutte, in qualche modo, per citare il filosofo Slavoj Žižek hanno “sognato pericolosamente” con internet, aprendo degli orizzonti di possibilità inediti. Le storie di queste persone e il loro contributo ci dicono anche molto di come è cambiata la nostra percezione di Internet nell'ultimo decennio. Rivoluzionari in codice è il podcast che dal primo settembre troverete ogni giovedì per sei settimane su Wired e sulle principali piattaforme audio (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Deezer e altre).

Se dalla prospettiva del 2022 inoltrato si guarda indietro nel tempo fino agli inizi del decennio precedente, si può notare come i modi in cui parliamo di internet e del suo ruolo nella società siano profondamente cambiati. Verso il 2011 c'era molto entusiasmo attorno alle possibilità della rete di essere esclusivamente uno strumento di liberazione e per il sostegno alla democrazia: diversi governi autoritari cadevano grazie anche all'uso della rete da parte di chi scendeva in strada a protestare. Se leggiamo gli stessi temi, invece, con gli occhi di oggi emerge qualcosa di diverso: la rete starebbe favorendo la politica meno democratica in tutto il mondo e sarebbe la causa principale dei maggiori problemi sociali, sostanzialmente ovunque. Entrambe, però, sono due narrazioni poco precise e semplicistiche: eravamo forse troppo naïf allora e siamo, forse, troppo cinici e frettolosi ora.

Le storie umane e le azioni di Julian Assange, Aaron Swartz, Edward Snowden, Chelsea Manning e del collettivo Anonymous ci dicono - ancora - molto su quelle narrazioni di Internet e l'ancoraggio alla storia della rete delle loro parabole ci consente di seguire un percorso di analisi più preciso, concreto su questi dieci e più anni di storia della rete. Rivisitate una dopo l'altra, queste storie sono tutte accumunate da un elemento: sono storie di sogni “pericolosi”, certo radicali, a tratti rivoluzionari, il cui contributo è, ancora, a qualche titolo visibile in quello che la rete è oggi. Sia che si tratti di obiettivi raggiunti, che di tragiche conclusioni, le storie che saranno raccontate da Rivoluzionari in codice tornano come spettri, anche ad anni di distanza, a dirci cosa Internet è oggi e cosa, forse, avrebbe potuto essere. E sono anche un monito per cosa, di sicuro, la rete non deve diventare.

Rivoluzionari in codice è scritto da Philip Di Salvo e raccontato insieme a Federico Ferrazza, mentre la produzione è a cura di Giulia Rocco e Luca Zorloni. Rivoluzionari in codice è un podcast che mette sotto esame, attraverso biografie straordinarie, il futuro della democrazia, tema al centro del Wired Next Fest di Milano in programma 7 e 8 ottobre.

Le 6 puntate
  • 1 settembre - Julian Assange: il decennio in cui il giornalismo è andato sotto processo.
  • 8 settembre - Aaron Swartz: il codice free e open di una internet diversa.
  • 15 settembre - Edward Snowden: il leak che ci fece vedere la sorveglianza.
  • 22 settembre - Chelsea Manning: la voce delle verità sovversive.
  • 29 settembre - Utopia e distopia: hackerare il sublime.
  • 6 ottobre - Anonymous: tutto ciò che è solido sarà hackerato.