Se c'è un posto in cui mi rifugio quando la quotidianità si fa pesante, è tra le pagine di un libro, o meglio dei libri di P.G. Wodehouse.

Un antidoto fatto di parole leggere, storie divertenti, risate sommesse che liberano la mente, lasciandomi ogni volta con la fresca sensazione di essere sgombra dai pensieri e al tempo stesso carica di nuova energia.

Il castello di Blandings è una raccolta di sei storie che hanno come protagonista lo svampito e distratto Lord Emsworth, interessato solo alla vita di campagna, ai maiali e alle zucche.

P. G. Wodehouse, se non lo conoscete, è quel genio che ha inventato il personaggio del valletto Jeeves, celebrato da Paolo Conte, da Andrew Lloyd Webber, interpretato da Stephen Fry nella sitcom Jeeves and Wooster, con Hugh Laurie.

E potrei continuare perché "la pulce ammaestrata della letteratura inglese", come veniva chiamato PGW, è considerato un maestro dell'umorismo inglese ancora oggi.

E forse non è un caso, che mio padre, vedendomi con questo libro in mano, mi abbia esclamato: "A casa dei tuoi nonni non si entrava senza conoscere Wodehouse!"

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