Conosco bene Roberto Russo, anima e core di graphe.it, la cura e la passione che mette in tutto quello che fa. Quando mi ha detto: “questa raccolta è bellissima”, gli ho creduto sulla parola. E aveva ragione. Lo dico da lettrice in continua ricerca.
Gli intrusi di Isacco Turina è un libro che ti convolge: la carta, la copertina disegnata da Roberto Pasqua, la rilegatura… tutto parla di un lavoro fatto con attenzione. Un volume bello da tenere in borsa, in mano, sul comodino.
Poi ci sono i racconti. Cinque. Il secondo si intitola Giuliana.
Fui io a insegnarle come arrampicarsi sugli alberi. Era nata in cattività e doveva essere la prima volta che saliva su un ramo. Mi inerpicai per primo e con la mano la tirai su.
Le mostrai come tenersi aggrappata, dove mettere i piedi e come dondolarsi con le braccia. Le bastarono poche ore per diventare una scalatrice.
«Grazie a me sei diventata una vera scimmia», le dissi ridendo. «Adesso tocca a te insegnarmi a essere uomo».
Giuliana è una scimmia liberata da un laboratorio che trova rifugio in casa di un uomo. Due creature smarrite, entrambe fuori posto, che finiscono per riconoscersi. Profondamente commovente e vero.
È lì che ho capito cosa fa davvero questo libro: ti accompagna dentro le zone di confine —-tra dentro e fuori, rifugio e prigione, libertà e paura.
L’intrusione non è quella che accade nelle case o nei monasteri, ma quella che sconvolge i nostri desideri più profondi.
Cinque racconti, un paio riusciti in quel modo che ti fa dire “epperò, che autore!”.
Lui è Isacco Turina, ricercatore in sociologia. Secondo me, farà belle cose. E sì, ne parlerò ancora.