Nei primi giorni della controffensiva ucraina, le forze di Kiev hanno perso decine di veicoli corazzati da combattimento (Bradley) e blindati di fanteria, così come diversi carri armati Leopard 2, i più avanzati della loro dotazione.
Fondamentalmente, l’assenza di sistemi di difesa aerea a protezione dei convogli, e la necessità di avanzare attraverso densi campi minati, sono all’origine della maggior parte delle perdite.
Sebbene durante un’azione di sfondamento le perdite siano previste, l’aspetto più negativo per gli ucraini è che, malgrado le perdite, non sono riusciti ad intaccare nemmeno la prima linea di difesa russa.
I russi hanno approntato un sistema di fortificazioni e linee difensive stratificate (fossati anti-tank, denti di drago, trincee) che ha una profondità di alcune decine di km, e si estende lungo 800 km del fronte.
Questa struttura è protetta da un sistema di armi anti-tank (ATGM), droni e artiglieria di precisione. Inoltre i russi combattono in una condizione di superiorità aerea quasi incontrastata. I russi stanno impiegando forze aeree convenzionali e di nuova generazione.
Attraverso i propri sistemi integrati di difesa aerea (IADS), i russi hanno imposto una no-fly zone di fatto che si estende fino a 50 km dietro le linee ucraine. Entro quest’area gli aerei russi Su-25 e gli elicotteri d’attacco Ka-52 possono operare con relativa libertà pur dovendosi mantenere al di fuori della portata dei MANPAD (Stinger) ucraini. I Ka-52 sono dotati di missili in grado di colpire fino a 20 carri armati da 10 km di distanza, stando così al sicuro dai MANPAD, che hanno gittata inferiore.
Le forze aeree russe di nuova generazione includono vari tipi di droni da ricognizione e di attacco (Lancet e FPV), e sistemi di guerra elettronica. A ciò si aggiunge l’impiego di proiettili di artiglieria a guida laser, di estrema precisione.
Gli ucraini finora hanno attaccato lungo almeno 3 direttrici nella regione di Bakhmut, di Velyka Novosilka, e di Tokmak a sud di Orikhovo, senza riuscire a creare un effetto sorpresa.
Alcuni osservatori militari europei ed americani hanno descritto lo sforzo bellico ucraino degli ultimi giorni come una “missione suicida”, soprattutto a causa della decisione di Kiev di disperdere lo sforzo su molteplici assi.
Essi hanno puntato il dito contro tattiche militari che gli ucraini avrebbero appreso dai britannici insediati presso il quartier generale ucraino a Kiev.
Un attacco ucraino concentrato rimane tuttora possibile, visto che finora sono state impiegate solo 3-4 brigate addestrate dagli occidentali, su un totale di 9. Queste brigate usufruirebbero di 1.550 veicoli corazzati, 230 carri armati (di cui solo poche decine di ultima generazione), grandi quantità di munizioni, e oltre 30.000 uomini.