Sono passate circa 2 settimane dall’inizio della controffensiva ucraina, e le forze di Kiev hanno registrato scarsi progressi e numerose perdite, mentre mancano poco più di 20 giorni al vertice NATO di Kiev. Un’altra fase molto pericolosa del conflitto ci attende.
I combattimenti si stanno trasformando in un inutile massacro per le truppe di Kiev, che non hanno ancora raggiunto la prima linea delle fortificazioni russe. Densi campi minati, martellante artiglieria russa coadiuvata da droni ed elicotteri d’assalto, ed assenza di copertura aerea per le forze di Kiev, rendono l’avanzata ucraina un’impresa ardua, se non una missione suicida. E’ questa la realtà che sembra emergere dagli stessi resoconti della stampa occidentale.
Nel frattempo, l’ex consigliere di Zelensky, Alexey Arestovich, accusa l’Occidente: “secondo la vostra dottrina militare, una controffensiva contro una difesa organizzata può avere successo solo a condizione di avere superiorità aerea”.
“La nostra fanteria sta versando litri di sangue, perché voi intanto pensate se dare o meno gli F-16”. Prosegue Arestovich: “Dicono che i russi sono terribilmente trincerati, ma io mi chiedo chi ha dato 9 mesi ai russi per trincerarsi?”.
Secondo l’ex ambasciatore indiano MK Bhadrakumar, il conflitto sta arrivando a un bivio. In meno di 3 settimane, al vertice di Vilnius, la NATO dovrà compiere delle scelte. I vertici dell’Alleanza si attendevano che Kiev avrebbe sfondato le linee russe.
Kiev è sotto enorme pressione da parte di Washington affinché mostri di aver ottenuto qualche successo. Ma le riserve ucraine non sono infinite. Ad un certo punto, le superiori forze russe potrebbero addirittura passare all’offensiva.
In questo contesto, la NATO dovrà scegliere a Vilnius fra una serie di opzioni per segnalare a Kiev che il rapporto con l’Alleanza si sta rafforzando.
Secondo l’ex segretario NATO Rasmussen, un gruppo di paesi dell’Alleanza guidato dai polacchi potrebbe addirittura decidere di schierare truppe sul terreno in Ucraina.
Nel frattempo l’attuale segretario Stoltenberg ha introdotto un po’ di realismo nella discussione affermando che non è possibile fornire una data precise per l’adesione di Kiev alla NATO mentre siamo in mezzo a una guerra.
Il compito più urgente, secondo Stoltenberg, è assicurare che l’Ucraina prevalga (ma forse voleva dire “sopravviva”) come nazione sovrana e indipendente. “Perché se l’Ucraina non prevarrà, non ci sarà alcuna adesione di cui discutere”.
In un simile scenario, l'interrogativo è se i paesi occidentali si lasceranno tentare dall’idea di ricorrere a una “soluzione siriana”, sebbene in un contesto ben più pericoloso: schierare truppe nella parte occidentale dell’Ucraina per scongiurare un crollo totale di Kiev.